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Bimbo di 3 anni sospeso perchè omo-transfobo, l'ultima frontiera dell'ideolgia gender

Aggiornamento: 13 apr


Un bimbo di 3 anni può essere transfobo?


Sospeso perché accusato di "abuso contro l'orientamento sessuale e l'identità di genere": è successo nel Regno Unito e, come se non fosse già abbastanza surreale, la persona in questione sarebbe un bambino di età compresa tra i 3 e i 4 anni, sospeso dunque da un asilo (pubblico).


A raccontare l'episodio è il prestigioso quotidiano The Telegraph, che cita i dati del Dipartimento dell'Istruzione britannico (DfE) relativi all’anno scolastico 2022/2023. I dettagli del caso non sono stati divulgati per ragioni di privacy, ma il fatto ha immediatamente attirato l’attenzione mediatica.


E non si tratta di un caso isolato: nello stesso periodo, sempre nel Regno Unito, 94 alunni delle scuole primarie statali sono stati sospesi o espulsi per motivi analoghi. Tra questi, anche dieci bambini del primo anno (cinque-sei anni) e tre del secondo anno (sei-sette anni), come riporta The Independent.


La reazioni: Sturner, Rowling, Musk e la rabbia dei social


La notizia ha scatenato forti reazioni. Helen Joyce, direttrice dell'associazione Sex Matters, ha definito l’episodio "un esempio troppo assurdo per essere creduto" e ha criticato l’imposizione di concetti adulti su bambini così piccoli.


Anche dalla politica sono arrivate prese di posizione. Un portavoce del Primo Ministro britannico, Sir Keir Starmer, ha dichiarato che "pur riconoscendo la complessità della questione" - notare l'incapacità di condannare nettamente l'accaduto, il Premier non supporta misure disciplinari di questo tipo nei confronti di bambini così piccoli.


L’associazione Transgender Trend, pioniera nel Regno Unito nella difesa del diritto dei bambini a rifiutare gli stereotipi di genere, ha dichiarato:

«I bambini piccoli e quelli delle elementari sospesi per transfobia sono un esempio di abuso emotivo. I bambini di questa età non possono capire per cosa vengono puniti: è al di là del loro livello di sviluppo.»


Immancabile la durissima reazione di J.K. Rowling, celebre autrice di Harry Potter, femminista old school raidicale da sempre vittima dell'odio Lgbt, che su X ha scritto:


«Questa è follia totalitaria. Se pensi che i bambini piccoli debbano essere puniti per essere in grado di riconoscere il sesso, sei un pericoloso fanatico che non dovrebbe stare da nessuna parte vicino ai bambini o in una posizione di autorità su di loro.»


«Una follia totale!», ha commentato il pradrone di casa, Elon Musk.


La maggior parte delle critiche si sono concentrate proprio contro il mondo della scuola: sono stati infatti maestri e professori a segnalare, come veri e propri delatori, i presunti comportamenti “omotransfobici” dei bambini.


L'Italia non è al sicuro: i cosiddetti bagni no gender


Il Regno Unito, fortunatamente, è lontano, ma non abbastanza. Anche in Italia i segnali di follia, con il benestare dei buoni, non mancano: l'ideologia che distingue sesso e genere e vuole appiattire le differenze tra le persone si diffonde nelle scuole attraverso scelte pratiche come l’introduzione dei cosiddetti bagni "no gender", presenti già in diversi istituti scolastici e università italiane.


Si tratta di un modo subdolo, ma decisamente efficace, per scardinare la realtà biologica e promuovere un'ideologia che cancella le differenze naturali tra maschio e femmina.


In questo contesto, desta stupore che il Ministro Valditara, più volte sollecitato da realtà come Pro Vita, e che potrebbe agire in punta di diritto, in quanto, secondo il DM 18 dicembre 1974, 3.9.1 sull’edilizia scolastica i bagni “devono essere separati per sesso”, non sia ancora intervenuto per fermare questa follia.


La destra deve decidere da che parte stare: se continuare a tollerare l’infiltrazione di un pensiero perverso che attacca, e rischia di travolgere, perfino l’innocenza dell’infanzia, o difendere la realtà, la libertà educativa e il buon senso.


Matteo Respinti


Fonte: ProVita

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