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Immagine del redattoreFrancesco Rocca

Cari maranza, Milano non è roba vostra. Il capodanno dei magrebini in piazza Duomo: non è ora di rialzare la testa?

Sono già diversi anni che la notte di Capodanno di Milano vede protagonisti giovani magrebini che si macchiano di azioni illegali, come dimenticare gli abusi sessuali nei confronti delle turiste tedesche del 2022...


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Questi ragazzi sono spinti, possiamo dirlo senza timore di smentita, non solo dai fumi dell'alcol e delle droghe, ma da un vero e proprio odio viscerale nei confronti dell'Italia, degli italiani e, più in generale, dell'Europa.



I video che stanno rimbalzando in rete ci mostrano centinaia di nordafricani impegnati ad arrampicarsi sulla statua equestre di Vittorio Emanuele II, in piazza Duomo, con le bandiere dei propri Paesi, sventolate anche al contrario, urlando e sbraitando insulti contro l'Italia e gli italiani e mostrando dita medie e altri gesti che non rendono onore ai loro nobili antenati cartaginesi o beduini che fossero.


Crediamo fermamente che i soggetti presenti nei video debbano essere identificati e che debba essere chiarito il motivo della loro presenza in Italia e a Milano, certamente a chi è irregolare, e ancora di più a chi ha precedenti penali, auguriamo un sereno rimpatrio.



Questi sono gli episodi che scuotono l'opinione pubblica, al di là delle polemiche contro le "Zone Rosse" e delle indignazioni, fuori tempo e luogo, delle anime belle della sinistra milanese. Occorre riflettere seriamente sui danni dell'immigrazione incontrollata e dell'ideologia immigrazionista che, ancora oggi, regna in Europa, e, forse ancora di più, occorre riflettere sugli effetti sull'ideologia relativista che rende gli europei, italiani in testa, fragili, incapaci di reagire, assuefatti dal benessere (che in realtà diminuisce sempre più) e impauriti della vita e, quindi, anche dal mettere su famiglia. 



Sono convinto che, di fronte all'odio e al passivismo, l'unica soluzione sia agire, agire nel nome dei sani e semplici valori della Tradizione, in primis rivendicando con orgoglio con l'immensa storia del nostro popolo, che è mediterraneo, latino e cristiano.

 

In secundis, non possiamo lasciarci influenzare dal buonismo ipocrita della sinistra, quindi dobbiamo costruire un vero spirito critico e un animo combattivo, che sconfigga il nichilismo e la paura di vivere. Bisogna tornare a essere artefici della propria vita e consapevoli delle proprie radici, pronti a mettersi in gioco e, quindi, cari ragazzi, anche lasciare da parte il timore di opporsi ai prepotenti, in questo caso ai gruppetti di maranza.


Francesco Rocca

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