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Comunicato Ass. Culturale Acca Larenzia

Il Presente diffonde il comunicato della Associazione Culturale Acca Larentia,

in queste ore oggetto di un ignobile attacco da parte della stampa di sinistra e mainstream.

Il ricordo di Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, vittime dell'odio antifascista, e di Stefano Recchioni,

vittima dell'abuso di potere delle Forze dell'Ordine, non si spegnerà mai.

Ringraziamo l'Ass. culturale Acca Larentia e chiunque in questi anni si sia preso

cura della loro Sezione e di questi martiri della destra militante.




Roma, 24 agosto L’Associazione culturale Acca Larenzia stigmatizza l’ennesimo attacco a mezzo stampa riguardo il nome della sezione e soprattutto il ricordo dei Caduti. Ancora una volta il sangue dei nostri Caduti viene oltraggiato vigliaccamente per mere strumentalizzazioni politiche dai soliti e noti giornalisti, imbeccati celatamente a dovere, che tentano di intorbidire un’iniziativa avvenuta alla luce del sole. Chi ha contribuito al buon esito della cosa sono soprattutto tutti i singoli militanti ed attivisti che con sacrificio si sono adoperati, a tutti i livelli, per permettere la continuità e l’esistenza della sede.

L’acquisto dell’immobile e la difesa quindi del Sacrario e del ricordo dei militanti uccisi è un atto dovuto e sacrosanto, in linea con la decennale attività della sezione stessa e di tutti i militanti che ancora oggi ne costruiscono, giorno dopo giorno, il percorso di salvaguardia storica come pure quello culturale e politico. Un attacco basato per lo più su un insieme di cialtronerie mentali messe insieme a livello sensazionalistico per suggestionare l’opinione pubblica, svelando tra l’altro una serie di rapporti di conoscenza tra storici esponenti e militanti che provengono, guarda un po’ che scandalo, dall’ennesima area politica di origine.

Ancora più goffi sono i riferimenti, con accenti enigmatici, sui viaggi in Siria, nazione con la quale l’Italia ha storiche relazioni, mai interrotte informalmente neanche durante la grave guerra decennale che ha sconvolto il paese arabo. Sorridiamo al pensiero di essere accusati anche quindi di collusione con l’attuale ministro degli esteri, che ultimamente ha ufficializzato la ripresa delle relazioni diplomatiche proprio con Damasco, nominando un nuovo ambasciatore italiano. Grazie ministro per averci accertati come precursori politici in difesa degli interessi nazionali.


Acclarato il bassissimo e abominevole livello raggiunto dal cosiddetto giornalismo d’inchiesta, che vela oramai con neanche troppo accuratezza vergognose contese e strumentalizzazioni politiche, non ci stupiremmo se anche questo articolo fosse finalista di qualche prestigioso premio letterario nazionale.

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