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Concia-ti per le feste: Valditara e la scuola progressista

Ed eccoci qui, una volta ancora, a commentare una decisione quantomeno discutibile del Ministro (in quota Lega) dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Pur provando il maldestro tentativo di nasconderla dietro alla nomina di figure di estremo valore come Suor Monia Alfieri e Paola Zerman, è arrivata in queste ore la notizia della nomina di Anna Paola Concia quale coordinatrice del progetto “Educare alle relazioni”.


La Concia ha un pedigree di ferro: ex deputata del Partito Democratico, è da sempre sostenitrice delle più radicali battaglie pseudo-femministe e LGBTQ+: dalla legalizzazione dell’utero in affitto alla promozione della “cultura” gender nelle scuole, non c’è tema su cui la Concia sia assimilabile al pensiero di cui, quantomeno in linea teorica, il “Governo delle destre” (evocato come uno spettro da Dem, grillini e compagneria varia) dovrebbe farsi promotore.


Per anni ci siamo raccontati quanto la grande colpa dei Governi Berlusconi sia stata quella di essere incapace di costruire per le giovani generazioni una formazione dal chiaro impianto valoriale di tipo nazionalpopolare e conservatore, lasciando anche in quel “ventennio” la scuola nelle mani di collettivi e professori ideologizzati.


Oggi, l’aria sembrava cambiata e non manca chi si impegna ogni giorno per tentare di ripulire un sistema sporcato da decenni di monopolio rosso: pensiamo all’onorevole Paola Frassinetti, Sottosegretario all’Istruzione e al merito, che da sempre si batte per promuovere nelle scuole l’insegnamento dei valori nazionali e il racconto di vicende della nostra Storia come il massacro delle foibe e l’esodo istriano, giuliano e dalmata.


Se a guidare il dicastero, però, gli “amici” della Lega hanno voluto fortemente una brutta copia dei trinariciuti Ministri progressisti, poco possiamo farci. Anzi, no. Possiamo – e dobbiamo – alzare la voce per contestare una decisione che ci ha lasciati senza parole e che dimostra, in un momento storico in cui le nostre idee sono maggioritarie nel Paese, una sudditanza psicologica e politica imbarazzante da parte di chi dovrebbe rappresentare i valori che il Governo guidato da Giorgia Meloni sta portando avanti in ogni sede.


Valori che, certo, si scontrano con questa nomina fatta solo per inseguire qualche applauso (che non ci sarà) di pochi compagni. Ma noi agli applausi di “quelli là” abbiamo sempre preferito le loro contestazioni. E al “viva l’Italia antifascista” gridato due giorni fa alla Scala rispondiamo così: siete concia-ti male.


W. Ernst

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