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Ddl sicurezza: arrivano le Bodycam per la polizia

Il Ddl sicurezza approderà alla Camera dei Deputati nel mese di settembre, questo quanto deciso in Senato dopo le votazioni, i rinvii, le accuse e le controaccuse degli ultimi giorni. La maggioranza ha messo a segno molti colpi, per esempio nei confronti di chi occupa le case o costringe i minorenni a mendicare; oppure rispetto all’equiparazione della cannabis light alla “cannabis normale” e la possibilità per le Forze dell’Ordine di avvalersi di bodycam.



L’introduzione delle bodycam è una svolta fondamentale per la protezione e la sicurezza, sia degli agenti che dei cittadini, infatti, viviamo in periodo in cui la fiducia nelle istituzioni risulta cruciale e questi dispositivi forniscono un contributo assai importante per il raggiungimento della trasparenza che tanto spesso sentiamo nominare.


L’utilità delle bodycam è innegabile, garantendo queste una registrazione completa di tutti i fatti che gli agenti si trovano a dover gestire, esse forniscono una documentazione oggettiva degli eventi che permette di risolvere velocemente eventuali controversie circa le dinamiche degli avvenimenti e, soprattutto, liberano gli agenti dal problema delle false accuse, che negli ultimi tempi sono all’ordine del giorno.


Oltre alla tutela della sicurezza e della reputazione degli agenti, quindi, si tratta di un forte deterrente contro gli illeciti, sia degli operatori stessi che dei cittadini.


Negli ultimi giorni, a conferma dell’utilità della misura per la Forze dell’Ordine, sono giunti al Ministro Piantedosi e al Sottosegretario Molteni, i ringraziamenti dalle forze di polizia «per l’impegno volto a realizzare un passo così significativo per la sicurezza del nostro Paese», ma, soprattutto, perché «l’approvazione dell’emendamento che prevede l’uso delle bodycam sulle divise rappresenta un importante traguardo nel percorso verso una maggiore trasparenza e fiducia tra le Forze dell’Ordine e i cittadini».


Possiamo, quindi, affermare che questo emendamento dimostra una visione determinata e responsabile del Centrodestra, rispetto alla sicurezza pubblica e alle sue dinamiche, poiché con questo nuovo strumento si è fornita una risposta pregnante tanto alla cittadinanza, che pretendeva maggiori tutele, quanto ai rappresentanti dello Stato che vedono maggiore agibilità e tutele nel quadro della legge.


Al contrario di ciò che afferma l’opposizione, l’adozione delle bodycam, al posto dei codici identificativi sui caschi degli agenti risulta una scelta strategica e ponderata, infatti, i numeri identificativi sono essere un metodo obsoleto, il quale sarebbe presto utilizzato per false denunce e strumentalizzazioni, senza dimenticare le possibili ripercussioni e rappresaglie personali in capo agli agenti.


Viviamo in un clima di forte tensione sociale ed è doveroso tutelare l’identità degli agenti e, conseguentemente, quella delle loro famiglie, ma questo, a quanto pare, alla sinistra non interessa. Ciò che importa loro è solo strumentalizzare e deformare gli eventi, per demonizzare senza limiti la figura dei nostri agenti, delegittimandone l’autorità e mettendone a repentaglio l’incolumità.


Oltre a ciò, l’introduzione di questi dispositivi riflette anche un adeguamento alle migliori pratiche internazionali, infatti, non è un segreto che in molti stati queste bodycam siano già diffusamente utilizzate e che – ribadiamo, senza compromette la sicurezza degli agenti – esse siano un ottimo deterrente.


Di Riccardo Sartoretto

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