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Intervista Manuel Mariani, Responsabile di AU Milano

Il 9 e 10 maggio l’Università Cattolica del Sacro Cuore torna al voto per scegliere i rappresentanti degli studenti nei Consigli di Facoltà, nei Consigli dei corsi di laurea, nel Comitato per lo sport universitario (CUS) e nel Consiglio di amministrazione dell’Ente per la gestione del diritto allo studio universitario (EDUCatt).


Azione Universitaria Milano, la lista di rappresentanza legata al mondo giovanile di Fratelli d’Italia, può contare su un nutrito gruppo di studenti in Cattolica, uno dei cinque atenei principali di Milano. Ce ne parla Manuel Mariani, responsabile cittadino di AU che studia proprio in questa Università.


Innanzitutto, visto che è la prima intervista de Il Presente dedicata a questo tema, vorrei chiederti di presentare brevemente te stesso e la lista di Azione Universitaria. Qual è il tuo ruolo e di cosa si occupa AU?


«Sono in questo mondo da ormai 3 anni. Ho iniziato come semplice militante di Gioventù Nazionale e, poiché ho sempre creduto fosse giusto fare militanza in modo completo, ho ritenuto naturale aderire anche ad Azione Universitaria in quanto studente universitario. Sin dal primo giorno ho partecipato alle attività con grande impegno e ora faccio parte del direttivo di Gioventù Nazionale Milano e sono responsabile cittadino di Azione Universitaria dall’11 aprile del 2022.


Azione Universitaria è un movimento universitario e, in quanto tale, si occupa di rappresentanza studentesca. La nostra azione avviene principalmente all’interno delle università. Milano è una città universitaria e, in quanto tale, comprende una molteplicità di atenei, ognuno con le sue caratteristiche, le sue regole, i suoi pregi e i suoi difetti. Ognuno di essi è un microcosmo molto particolare.


La nostra comunità sta, attraverso gruppi più o meno numerosi che stanno venendo negli ultimi mesi nuovamente a formarsi dopo le difficoltà dovute alla pandemia, tornando attiva per dare una valida alternativa agli studenti.»


Negli scorsi mesi avete fatto alcuni volantinaggi di fronte agli ingressi della sede principale della Cattolica a Milano, in Largo Gemelli 1. Cosa vuol dire mettersi in gioco con AU? Cosa significa la rappresentanza studentesca per voi?


«Parto prima dalla seconda domanda. Per noi “sempre dalla parte dello studente” non è solo un semplice slogan, ma un vero e proprio credo che accompagna costantemente le nostre attività. Fare rappresentanza studentesca vuol dire mettersi in gioco in linea diretta anche per il benessere degli altri e del proprio ateneo. Per noi di AU la comunità ed il senso di appartenenza ad essa sono fondamentali e, a mio parere, i nostri stessi atenei, in tutto il loro complesso, sono delle vere e proprie comunità per le quali lavorare e mettersi in gioco.


Mettersi in gioco con AU, oltre che un grande onore vista la storia del nostro partito, è una grande sfida.


AU, attraverso il nome e il suo storico simbolo, rappresenta un’idea chiara. È spesso molto più semplice fare attività politica all’interno degli atenei con delle liste civiche. La militanza in una civica può risultare sicuramente più semplice sotto certi aspetti poiché non si viene etichettati come appartenenti ad una determinata ideologia ma, dall’altro lato, può farti incorrere nel rischio di non sentirti né carne né pesce. Ovviamente dico tutto questo con le dovute eccezioni. Mettersi in gioco con AU, invece, vuol dire difendere un’idea di università ben precisa, non ambigua e di facile inquadramento. Può essere a volte molto dispendioso e difficoltoso, ma può portarti a delle grandi soddisfazioni.»


A proposito delle prossime elezioni, avete già raggiunto un grande obiettivo: presentare una lista di candidati nelle Facoltà di Economia e di Giurisprudenza. Quali sono le vostre proposte?


«Azione Universitaria cerca di portare in ogni singolo ateneo una chiara linea. In quanto responsabile credo che merito e preparazione siano due punti fondamentali su cui insistere. I laureati della facoltà di economia molto spesso terminano il loro percorso di studi, sia triennale che magistrale, senza aver appreso le basi di alcuni programmi informatici come Excel, per esempio. Nella società attuale, ove sempre più stiamo vivendo uno sviluppo tecnologico, non ritengo sia ammissibile che un laureato entri nel mondo del lavoro senza determinate competenze. È bene implementare l’insegnamento di determinati programmi per rendere più competitivi i futuri laureati. Questo in primis.


Su giurisprudenza invece un’ottima proposta, a mio parere, è quella di cercare di ottenere una maggior collaborazione con gli organi professionali. Anche sotto quest’ottica un laureando in legge entra in modo molto più diretto in contatto col mondo del lavoro e può sviluppare competenze trasversali che lo renderanno certamente più competitivo una volta terminati gli studi. Vi sono poi altre proposte che vi invito a leggere sui nostri social.»


Ti rivolgo un’ultima domanda. Ti sei candidato per la Facoltà di Economia, una delle più articolate dell’Università Cattolica. Se venissi eletto, quale sarebbe la prima battaglia che porteresti avanti?


Sicuramente, da come si è intuito, punterei molto sull’introduzione di corsi per sviluppare delle vere e proprie competenze informatiche.


Altro punto fondamentale, a mio parere, è cercare in ogni modo di promuovere il più possibile tutte le attività extracurriculari organizzate dalla nostra università le quali, molto spesso, rimangono in ombra.


L’università non è solo un luogo dove recarsi per andare a lezione, uscire dall’aula e tornare a casa per mettersi sui libri. Il nostro ateneo, ma non solo, offre una serie di possibilità, iniziative e corsi volti a vivere a pieno la vita dello studente universitario. Limitarsi alla pura presenza in aula fa perdere gran parte del vero significato del “vivere l’università”. Sarà quindi mia premura insistere molto su questo aspetto.


Il tutto ovviamente senza dimenticare quelle proposte, che trovate anche nel programma, volte a migliorare il nostro ateneo sotto tutti i punti di vista come l’ampliamento degli spazi mensa e del numero di aule studio.»


Grazie Manuel per questa chiacchierata. Speriamo che gli studenti sappiano apprezzare il valore e l’impegno dei rappresentanti degli studenti e scelgano consapevolmente a chi affidare il proprio futuro.


Lasciamo qui i contatti social di AU Milano, per chi fosse interessato a conoscere meglio questa realtà: Instagram - Facebook

A cura di Alessia Antoniazzi

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