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Immagine del redattoreFilippo Pagliuca

Intervista: il Ministro egiziano dell'Emigrazione alla Scuola Araba di Milano

Nel corso della sua visita in Italia, dopo aver incontrato a Roma il Ministro Piantedosi, Soha Samir Nashed El Gendy, Ministro dell’Emigrazione e degli Affari degli Espatriati della Repubblica Araba d’Egitto, si è recata a Milano per un incontro con la storica comunità italo-egiziana cittadina.



Organizzatore della visita è stato Othman Mahmoud, Presidente della Comunità, che ha ospitato il Ministro nei locali della Scuola Araba Bilingue Nagib Mahfuz, ubicata nella Zona 7 di Milano, esempio virtuoso di integrazione ben riuscita e reciproco beneficio per la cittadinanza autoctona e la comunità arabo-egiziana.


In occasione della visita milanese, Il Presente ha avuto l’opportunità di porre alcune domande al Ministro.


Oggi, 27 novembre, si è incontrata con il Ministro degli Interni Piantedosi per il tavolo di lavoro tra Egitto e Italia sul tema immigrazione. Come stanno procedendo i lavori?


«Sono contenta di essere venuta in Italia per l’incontro con il Ministro dell’Interno italiano, questa mattina ho visitato Roma e ora Milano. Insieme al Ministro, lavoriamo da tempo a una grande trattativa per sviluppare e intensificare il rapporto, in realtà di portata storica, tra l’Italia e l’Egitto.


Abbiamo parlato di immigrazione e lavoriamo insieme per trovare la soluzione migliore, per esempio, a partire dal rapporto storico che c’è tra i nostri paesi, abbiamo discusso la possibilità di replicare quanto già fatto in Germania: l’Egitto ha realizzato, sul proprio territorio, scuole di avviamento professionale in modo da formare lavoratori specializzati rispetto alle necessità del mercato del lavoro tedesco.


Con l’Italia c’è l’intenzione di realizzare lo stesso progetto: insegnare in Egitto i mestieri che davvero servono all’Italia ed esportare manodopera specializzata, utile per il vostro Paese, con accordi legali di immigrazione. A proporre questo tipo di accordo è stato proprio il Ministro Piantedosi durante la sua visita in Egitto, io ne ho parlato con il nostro Presidente Abdel Fattah El-Sisi che l’ha valutato molto positivamente.


Come dicevo questo modello di cooperazione è già in atto con diversi paesi europei, saremmo felici di realizzarla anche con l’Italia, che è un grande Paese amico dell’Egitto e con il quale abbiamo una storia consolidata di collaborazione diplomatica ed economica.»


Rapporti storici tra Italia ed Egitto che non sempre sono stati facili, mi riferisco ai casi che può ben immaginare. Adesso possiamo dire che i rapporti diplomatici tra i nostri paesi siano migliorati?


«Ad oggi Il rapporto tra i nostri paesi è sicuramente migliorato, c’è un grande rapporto tra il nostro Presidente El-Sisi e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i nostri ministri omologhi lavorano sinergicamente.


Il rapporto tra Italia ed Egitto è un rapporto millenario, le nostre sono due civiltà che hanno sempre insegnato e indirizzato il mondo con le proprie culture. C’è un rapporto fortissimo, che rimane forte e che si rafforzerà ancora.»


Quello che sta succedendo tra Israele e Hamas avrà sicuramente delle ripercussioni in Egitto. Il suo paese negli anni ha avuto un ruolo importante nella mediazione, cosa dobbiamo aspettarci? Come si schiera l’Egitto?


«L’Egitto ha sempre lavorato, collaborando con entrambe le parti, per trovare una soluzione di pace in Medio Oriente, l’Egitto è sempre al fianco dei nostri fratelli a Gaza.


Non lavoriamo isolati, ma collaboriamo con tanti paesi del mondo, compresa l’Italia, perché è nostro interesse ottenere la pace in Medio Oriente attraverso la politica dei due stati per i due popoli.»


A cura di Filippo Pagliuca

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