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«La legge nostra è schiavitù d'amore!», Faccetta Nera

Aggiornamento: 14 apr

Faccetta Nera è forse il brano musicale fascista più conosciuto, grazie, sicuramente, alla sua melodia accattivante che, diciamocelo, è capitato a tutti di ascoltare almeno una volta, anche solo per pura casualità sui social.



La canzone, infatti, è diventata quasi un meme, un suono che, istantaneamente, rimanda alla comprensione contemporanea, a mio parere erronea, di cosa fosse il fascismo, sradicandola dal contesto storico in cui è stata composta.


Origine e composizione del brano


Il brano è stato composto nel 1935, in piena era fascista, più precisamente durante la Guerra d'Etiopia. Il testo è di Renato Micheli e la musica è di Mario Ruccione, grandi compositori destinati a realizzare la canzone più popolare del periodo. Faccetta Nera è, di fatto, la canzone più celebre del repertorio fascista, seguita, forse, solo da Giovinezza.


Il contesto storico: la guerra d’Etiopia


Nel 1935, il regime fascista intraprese la guerra d'Etiopia, con l'obiettivo di espandere l'Impero coloniale italiano. Faccetta Nera venne composta per celebrare l'invasione e la futura conquista di Addis Abeba, capitale dell’Etiopia.


Come tutti sappiamo, la guerra fu un successo per il Regime, che, in pochi mesi, sconfisse il Negus, imperatore d'Etiopia, e i ras, i suoi nobili, mettendo il paese nemico nelle condizioni di una resa. Nel maggio 1936 la guerra terminò e il Generale Badoglio entrò vittorioso ad Addis Abeba, come citato nel famoso discorso di Mussolini.


Analisi del testo: liberazione o propaganda?


Il testo racconta di una ragazza etiope, la faccetta nera, che sarebbe stata "liberata" dalla schiavitù, grazie all’arrivo degli italiani. Il tono è paternalistico e dai forti tratti colonialistici, promette alla giovane un futuro migliore sotto la civilizzazione fascista. Gli autori si rivolgono alla ragazza con parole romantiche e liberatorie, ed effettivamente il Fascismo bandì la schiavitù dall'Etiopia liberata.


Una canzone troppo poco razzista?


Fin da subito, la canzone godette di un grande apprezzamento popolare in Italia, anche perché si prestava bene a essere cantata nelle marce e nelle adunate.


Tuttavia, il Regime di Mussolini finì per prendere le distanze da Faccetta Nera, poiché il testo festeggiava le relazioni tra italiani e africane, e questo risultò problematico, specialmente dopo l’introduzione delle leggi razziali del 1938 e l'avvicinamento alla Germania di Hitler.


Per questo motivo, la canzone fu in parte censurata e non più promossa ufficialmente, anche se rimase molto conosciuta. Per contrastare la popolarità di Faccetta Nera ne fu realizzata una "controversione", Faccetta Bianca, che, però, non ebbe il medesimo successo.


Una popolarità che dura ancora oggi


Faccetta Nera rimane popolarissima tutt'oggi, nonostante venga interpretata in chiave quasi ironica, parodia di un periodo storico che, ovviamente, è terminato.


L'accattivante melodia si ripropone molto spesso sui social, come sottofondo musicale a foto satiriche inerenti al Ventennio, seppur totalmente estranee al contesto della Guerra d'Etiopia, proprio in virtù del fatto che ormai la canzone è associata al Regime stesso e non più solo al singolo episodio storico per cui è stata composta.


Diego Como


Il testo di Faccetta Nera


Se tu dall'altipiano guardi il mare,

moretta che sei schiava fra gli schiavi,

vedrai come in un sogno tante navi

e un tricolore sventolar per te.

Faccetta nera, bell'abissina

aspetta e spera che già l'ora si avvicina!

quando saremo insieme a te

noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.


La legge nostra è schiavitù d'amore,

il nostro motto è libertà e dovere,

vendicheremo noi camicie nere

gli eroi caduti liberando te!


Faccetta nera, bell'abissina

aspetta e spera che già l'ora si avvicina!

Quando saremo insieme a te,

noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.


Faccetta nera, piccola abissina,

ti porteremo a Roma, liberata.

Dal sole nostro tu sarai baciata,

sarai in Camicia Nera pure tu.


Faccetta nera, sarai Romana,

la tua bandiera sarà sol quella italiana!

Noi marceremo insieme a te

e sfileremo avanti al Duce e avanti al Re

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