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No vaccino, no laurea: AU Lecce contro la Puglia rossa, parla Mattia Gallotta

No vaccino, no laurea. Nella Puglia rossa di Emiliano e del Partito Democratico, la studentessa di infermieristica Martina Mitrugno, e con lei tutti i colleghi non vaccinati durante il Covid (o che semplicemente, passata l'epidemia, non hanno proseguito con le dosi), non possono svolgere il tirocinio in ospedale necessario per laurearsi.



Azione Universitaria Lecce si è fatta carico del problema e ha dato battaglia al Rettore, all'Asl e alla amministrazione regionale, Il Presente, che sposa pienamente la causa, ha raggiunto il Presidente Mattia Gallotta per una dichiarazione:


«Siamo venuti a conoscenza del problema proprio perché una nostra ragazza di Azione Universitaria Lecce non può - in realtà non le consentono di - svolgere il tirocinio del terzo anno, propedeutico e indispensabile per la laurea in infermieristica, perché non ha ricevuto neanche una dose del vaccino anti-Covid.

Come Azione Universitaria Lecce, ci siamo subito attivati in aiuto della nostra militante e, più in generale, di tutti i suoi colleghi. Abbiamo fatto ricorso all'attenzione del Rettore e all'Asl:

in particolare, al Rettore (che di per sé nulla ha a che fare con l'istituzione l'obbligo) abbiamo chiesto di vagliare la possibilità di aggirare il problema, aprendo alla possibilità di svolgere il tirocinio in strutture diverse, magari anche private, visto che lì spesso non è imposto alcun obbligo vaccinale. Purtroppo il rettore se ne è lavato le mani e ha ignorato categoricamente il nostro appello, senza fornire alcuna spiegazione agli studenti.


Per quanto riguarda l'Asl, invece, ci è stato riferito che l'obbligo, per gli studenti tirocinanti di aver ricevuto tutte le dosi e tutti i richiami del vaccino, si basa su una legge nazionale che garantisce discrezionalità alla singola regione, in merito al consentire o meno all'Asl di introdurre l'obbligo autonomamente.


La cosa veramente paradossale è che nello stesso ospedale in cui la nostra collega dovrebbe svolgere il suo tirocinio (propedeutico e necessario, ricordiamo, per la laurea) medici, infermieri e operatori non vaccinati, o vaccinati solo parzialmente, sono stati giustamente reintrodotti già a fine 2022; mentre ai tirocinanti sono richieste tutte e 3 le dosi. A breve il problema sarà sempre più diffuso tra gli studenti in quanto scatterà l'obbligo addirittura della 4° dose.


Siamo contenti del sostegno che abbiamo ricevuto da Fratelli d'Italia e da alcune comunità di Azione Universitaria, noi continueremo ad agire, anche per vie legali, al fine di garantire i diritti dei nostri colleghi.»


Riportiamo con amarezza, nonostante il supporto di FdI e di alcune comunità di AU e GN, la reticenza della direzione del movimento universitario a prendere posizione contro questo obbligo folle e discriminatorio, assente nel resto del Paese.


Redazione

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