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Quando Ottaviano Augusto rese gloria a Gesù Bambino, il racconto del Mirabilia Urbis Romae e la visione della beata Anna Katharina Emmerick

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A due giorni dal Santo Natale della Cristianità latina (perché molti dei fratelli dei riti orientali, siano ortodossi o cattolici, attendono il 7 gennaio), desideriamo offrire ai nostri lettori, che speriamo legati alla Tradizione romana, il mito (o pia leggenda), dell'apparizione di Gesù Bambino, in braccio alla Vergine Maria, all'imperatore Ottaviano Augusto.


Gesù appare a Ottaviano, il racconto dei Mirabilia Urbis Romae

«Al tempo di Ottaviano Imperatore, i senatori, vedendolo così magnifico che nessuno poteva guardarlo negli occhi, e latore di tanta prosperità e di tanta pace che aveva fatto suo tributario l’intero mondo, dissero: “Vogliamo adorarti perché in te vi è divinità. Se ciò non fosse non avresti avuto tanta prosperità in ogni cosa”.


Quello parlò e chiese loro un termine e fece chiamare a sé la Sibilla Tiburtina e le riferì tutto quello che i senatori gli avevano detto. Questa chiese un termine di tre giorni, durante i quali digiunò strettamente. Il terzo giorno presentò la risposta all’Imperatore:


“O sovrano Imperatore, tieni per certo che il segno del giudizio è questo: la terra si bagnerà di sudore; dal cielo verrà un re di sembianze umane che regnerà per secoli e giudicherà il mondo”.


Subito si aprì il cielo e un grandissimo splendore ricadde sull’Imperatore, il quale vide in cielo una vergine bellissima ritta su un altare e con in braccio un bambino. Egli ne fu grandemente stupito e udì una voce che diceva: “Questo è l’altare del figlio di Dio”. Egli subito si prostrò e adorò. Riferì poi la visione ai senatori i quali pure ne rimasero grandemente ammirati.


Questa visione avvenne nella camera dell’imperatore Ottaviano, dove ora vi è la chiesa di Santa Maria in Capitolio, detta per questo Santa Maria in Aracoeli»



I Mirabilia Urbis Romae (Meraviglie della città di Roma) sono una guida medievale della città di Roma, redatta nel XII secolo, destinata ai pellegrini che visitavano la città eterna. Questo testo, scritto in latino, descriveva i principali monumenti, chiese, reliquie e luoghi di interesse di Roma, mescolando realtà storica e archeologica con miti, leggende e racconti.


I Mirabilia non erano pensati unicamente per fornire informazioni pratiche, ma trasmettevano una concezione di Roma quale centro della cristianità e custode del glorioso passato imperiale.


La nascita di Cristo è annunciata ad Augusto, la visione di Anna Katharina Emmerick



«[...] Durante la notte ebbi delle visioni su alcuni avvenimenti a Roma collegati con la nascita del Signore. Nello stesso momento in cui nacque Gesù, in un quartiere della città dove abitavano molti Giudei, improvvisamente zampillò una fonte di olio nero; tutti ne rimasero fortemente impressionati. Contemporaneamente un idolo magnifico di Giove si frantumò sotto il crollo del tetto di un tempio romano.


I sacerdoti, spaventati da questo nefasto avvenimento, offrirono molte vittime agli dei del tempio. Poi interrogarono un altro idolo (credo fosse la statua di Venere) chiedendogli perché fosse avvenuto questo prodigio, la statua rispose loro: "Tutto questo avviene a Roma perché una Vergine ha generato un figlio concepito senza opera d'uomo".


I sacerdoti atterriti da questa notizia, andarono a consultare i loro libri e ricordarono che settant'anni prima quell'idolo, adorno d'oro e di pietre preziose, era stato messo nel tempio; gli furono offerte vittime con grande solennità. In quel tempo viveva a Roma una profetessa assai religiosa, Serena o Cyrena, credo fosse una Giudea. Aveva delle visioni e prediceva il futuro, sapeva spiegare il motivo della sterilità di diverse donne, e godeva di buona considerazione. Aveva dichiarato pubblicamente che non era giusto tributare all'idolo onori così dispendiosi perché un giorno si sarebbe frantumato in mille pezzi.


I sacerdoti la fecero rinchiudere in una prigione dove la torturarono perché non aveva saputo dire loro quando sarebbe avvenuto il triste evento. La veggente allora pregò Dio affinché le suggerisse la risposta, seppe così che l'idolo si sarebbe frantumato quando una Vergine immacolata avrebbe generato un figlio per volere divino. A tale rivelazione, i sacerdoti tacciarono per pazza Serena e la allontanarono.


Quando il tetto del tempio crollò, spaccando la statua in mille pezzi, i sacerdoti si resero conto tristemente che la donna aveva detto il vero. Vidi l'imperatore Augusto sulla cima di una collina a Roma, circondato da altre persone. Al suo lato scorsi il tempio crollato. Vidi pure alcune scale che conducevano alla vetta di un monte dove si trovava una porta d'oro. Era quello il luogo dove si decidevano gli affari più importanti dello stato.


Mentre l'imperatore scendeva dal monte, ammirò in cielo alla sua destra un'apparizione. Vide una Vergine seduta su un arcobaleno che stringeva al petto un Bambinello. Credo che il simbolo fosse veduto dal solo Augusto.


Consultato un oracolo per conoscere il significato di tale apparizione, l'imperatore apprese che era nato un Fanciullo divino dinanzi al quale tutti dovevano cedere. Subito Augusto fece innalzare un altare sul luogo dove gli era apparso il simbolo, e con molta pompa si dedicarono numerosi sacrifici sull'ara del "Primogenito di Dio". [...]»


Anna Katharina Emmerick



Anna Katharina Emmerick (1774-1824) fu una mistica e monaca agostiniana tedesca, beatificata dalla Chiesa cattolica nel 2004. Nata in una famiglia povera a Coesfeld, entrò nel convento delle agostiniane a Dülmen, dove condusse una vita di preghiera e privazione.


È conosciuta per le sue esperienze mistiche, comprese visioni dettagliate della vita di Gesù e della Vergine Maria, che descrisse con straordinaria precisione. Dopo la chiusura del suo convento, visse da laica ma continuò a sperimentare fenomeni mistici, tra cui le stigmate, che attiravano l’attenzione di fedeli e curiosi.


Le sue visioni furono raccolte e pubblicate dallo scrittore Clemens Brentano, che trascrisse i suoi racconti, tra cui "La dolorosa Passione di Nostro Signore Gesù Cristo". La sua vita fu un esempio di fede profonda e accettazione della sofferenza come mezzo di redenzione.


La Redazione

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