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Sinistra violenta contro il ricordo di Carlo Falvella: parla Romano Carabotta, Responsabile Azione Universitaria UniSa

7 luglio 1972, Carlo Falvella, Vice-Presidente del Fuan all’Università degli Studi di Salerno, è assassinato, con un fendente all’aorta, dall’anarchico Giovanni Marini.



8 luglio 2024, questo lunedì, i militanti di Azione Universitaria dell’Università degli Studi di Salerno organizzano una manifestazione commemorativa per Carlo Falvella, che fin da subito dichiarano essere contro ogni forma di odio politico, e si vedono boicottati e aggrediti dagli studenti di sinistra.


Il Presente ha raggiunto l’amico, già collaboratore, Romano Carabotta, che è Responsabile di Azione Universitaria UniSa, per un commento sull’accaduto e per consentirgli di ribadire con forza le ragioni della commemorazione e l’impegno contro ogni forma di odio politico:



«Come Azione Universitaria-Unisa abbiamo fortemente voluto ricordare Carlo Falvella, per la prima volta nella storia, anche all'interno del nostro Ateneo, proprio in quanto Carlo è stato l'unico studente dell'Università degli Studi di Salerno ucciso durante gli Anni di piombo.


Carlo era il Vice-Presidente del Fuan salernitano ed era iscritto alla Facoltà di Filosofia: noi di Azione Universitaria crediamo che ricordare l'unico studente salernitano vittima di quegli anni bui sia doveroso e, poiché l'Ateneo non vi ha mai provveduto, abbiamo pensato di farlo noi.


La manifestazione commemorativa, che si è svolta lunedì 8 luglio, è stata autorizzata per tempo dall'Università; in verità, noi avevamo inizialmente richiesto di poter deporre una corona di fiori in una delle piazze del Campus ma l’autorizzazione ci è stata negata. L’Ateneo ci ha, però, autorizzati a ricordare Carlo Falvella all'interno di un'aula. Abbiamo quindi scelto un'aula di Giurisprudenza, il Dipartimento nel quale siamo più attivi, e lì abbiamo tenuto i nostri interventi.


Oltre ai militanti di Azione Universitariaa-Unisa, si è unito nel ricordo di Carlo anche il Professore ordinario Gherardo Maria Marenghi, che ha partecipato convinto della necessità di combattere ogni forma di odio politico, come ha affermato chiaramente nel suo intervento.


Quello del Professore è il medesimo approccio adottato da noi di Azione Universitaria: la nostra era infatti una manifestazione che, a partire dal ricordo di Carlo Falvella, era finalizzata a condannare ogni forma di odio politico, e perció aperta a tutta la comunità studentesca, a prescindere dalle posizioni politiche di ciascuno; volevamo, così, consentire a tutti di prendere posizione, non tanto rispetto a questo o a quel determinato omicidio politico, ma contro ogni forma di odio politico perpetrato in ogni tempo.


Di tutta risposta, sin dalla mattina, si sono susseguite una serie di azioni antagonistiche da parte della coalizione di sinistra dell'Università: per prima cosa un rappresentante degli studenti eletto in Senato Accademico, ha inviato, proprio quella mattina, un lettera al Rettore, con la quale si diceva preoccupato per la commemorazione di Carlo Falvella, chiedendo spiegazioni riguardo le ragioni per le quali l'autorizzazione fosse stata concessa.


In secondo luogo, nel pomeriggio di lunedì, mentre ci stavamo accingendo a iniziare la commemorazione, ci siamo ritrovati, davanti all’aula, tra i 20 e i 30 contestatori, facenti riferimento a diverse associazioni universitarie di sinistra, ma prevalentemente di Link, che volevano occupare l'aula per impedirci di tenere la manifestazione.


Con l'aiuto delle Forze dell’ordine presenti, che ringraziamo, siamo riusciti a contenere il tentativo di occupazione: i ragazzi alla fine non sono entrati nell'aula e sono rimasti all'esterno. Non avendo niente da nascondere, abbiamo deciso di lasciare le porte dell'aula aperte, perché anche i nostri contestatori potessero ascoltare. Neanche questo è bastato.


A conclusione della commemorazione, infatti, il gruppo capeggiato da Link ha dato origine ad una manifestazione non autorizzata nei corridoi dell'università, con cori da stadio e striscioni con su scritto “Salerno è antifascista”-che nulla c’entravano con l'oggetto della manifestazione-, urlando insulti indirizzati non soltanto a noi militanti ma anche al Professore Marenghi, “colpevole” di aver partecipato al momento commemorativo, e al professore Fasolino, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, che ci aveva concesso l'aula.


Questo episodio è utile per comprendere, ancora una volta, la differenza tra noi e loro: tra Azione Universitaria, che ricorda un ragazzo morto per difendere le sue idee, che combatte ogni forma di odio politico e che svolge manifestazioni autorizzate, e loro, che sono bravi soltanto a promuovere occupazioni senza prendere mai posizione contro ogni forma di odio politico.

Nel mio intervento, durante la commemorazione, ho posto un interrogativo: da questi atti che cosa dobbiamo desumere? Che loro non intendono schierarsi contro ogni forma di odio politico? Oppure che non intendono combattere contro l’odio politico solo quando esso si rivolge contro chi la pensa diversamente da loro?


Temo che la risposta sia la seconda, ma spero davvero di sbagliarmi.


Noi, comunque, ricorderemo sempre Carlo Falvella, proprio perché crediamo che sia necessario-oggi più che mai- combattere ogni giorno perché gli anni più bui della nostra Repubblica non tornino mai più.

Come ho detto lunedì, sono certo che l'anno prossimo ci ritroveremo di nuovo: noi per difendere la libertà di pensiero, la democrazia, il confronto rispettoso, loro per combattere tutto questo».


A cura di Matteo Respinti

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