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Tesla Model 3, una nuova rivoluzione industriale: autarchia energetica e geopolitica

Qual è la filosofia di Tesla e perché deve essere un esempio per l’Europa?


La nuova Tesla Model 3 non è un semplice restyling o un semplice upgrade di una vettura già esistente. Il modello che sta rendendo Tesla un successo nel mondo, con oltre due milioni di esemplari venduti, ha subito un nuovo ed importante aggiornamento, denominato “Progetto Highland”, che definisce in maniera sempre più marcata la filosofia di innovazione e sviluppo di Elon Musk.

Lo sappiamo bene ormai: Musk non finisce mai di sorprenderci.


Quello che potrebbe sembrare un semplice aggiornamento dell’estetica e l’aggiunta di nuovi accessori rappresentano in realtà solo una piccola parte delle novità introdotte. Il vero punto di forza, che la stampa ha trascurato, è proprio l’incremento dell’efficienza complessiva dell’auto, punto chiave di tutto lo sviluppo della casa del magnate statunitense.


I miglioramenti apportati a quest’auto dal giorno della sua prima consegna sono sempre stati continuativi nel tempo, sia lato software sia lato hardware. Se ne potrebbero elencare molti, ma, per concentrarci su quello più importante nominiamo l’aumento significativo dell’autonomia dai circa 530km ai 678km (Ciclo di omologazione WLTP) per la variante a lunga percorrenza (aumento ottenuto gradualmente nel tempo).


Per dare ragione di questa miglioria significativa, inizialmente si potrebbe pensare a un semplice aumento della batteria, ma, sebbene la batteria abbia avuto piccoli aumenti di capacità, gran parte di questi risultati sono stati ottenuti negli anni con il miglioramento dell’aerodinamicità, riduzione dei cablaggi interni, ottimizzazione dei pesi, pompa di calore – è la più efficiente del mercato –, octovalve e altre strategie che le hanno permesso di estendere notevolmente la percorrenza.


Con bene o male le stesse batterie delle versioni precedenti, gli ingegneri sono riusciti a migliorare l’autonomia del 30%, ragionando con l’idea di sfruttare al massimo le tecnologie esistenti mentre le altre si evolvono.

Quindi, mentre un gruppo di ricerca si concentra su batterie, motori e sulle prestazioni dei componenti principali, un altro gruppo pensa al miglioramento dell’efficienza del veicolo mediante un miglioramento del coefficiente di penetrazione aerodinamico dell’aria, dell’ausilio di cerchi aerodinamici, dello studio della resistenza del rotolamento degli pneumatici, della gestione controllata della temperatura di ogni componente del veicolo e dello sfruttamento di nuovi e innovativi processi produttivi che permettono di ridurre la quantità di pezzi da produrre e il loro peso.


Si parla di una rivoluzione paragonabile solo alla portata storica che ebbe, nel lontano 1908, la Ford Model T che stravolse completamente l’industria automobilistica.


Ma perché proprio questa macchina è il simbolo di una nuova filosofia industriale?


Perché Tesla con questa auto ha iniziato a pensare e a realizzare automobili con la massima efficienza possibile continuando ad aumentarne le prestazioni con un prezzo accessibile, questo modello di sviluppo dovrebbe essere preso d’esempio da un continente come l’Europa: il nostro Continente non ha risorse energetiche abbondanti come è per altre parti del mondo dalle quali, per altro, siamo diventati energicamente dipendenti. La direzione energetica europea deve puntare a ridurre al massimo possibile ogni tipo di spreco derivante da inefficienze dei processi energetici e produttivi.


Non bisogna confondere questa affermazione con quella di chi vuole ridurre i consumi con uno stravolgimento delle abitudini delle persone, il concetto è diverso: bisogna riuscire a conservare le proprie abitudini e al contempo annullare ogni spreco.


Il riferimento a Tesla Model 3 è d’obbligo: la casa di Musk è riuscita a ottenere un’auto famigliare con prestazioni paragonabili a una super car - fino a soli 3,3 secondi per percorrere lo 0-100km/h grazie ai suoi 500 cavalli - e riuscire allo stesso tempo a raggiungere il record assoluto di efficienza nei consumi, senza eguali nell’intero mercato dell’auto. Il tutto accompagnato da un prezzo competitivo e accessibile per la categoria di auto nel quale si posiziona. Il modello è venduto a partire da poco più di 40 mila euro, meno delle concorrenti a parità di accessori.


Facendo un’analisi energetica, la differenza con il mondo termico è abissale. Il consumo dichiarato di Tesla Model 3 per percorrere 100km è di 13,2 kWh ogni 100km, una BMW 320d dichiara 5,5 litri/100km (a gasolio) che equivalgono a 58,85 KWh. Ovvero l’80% in meno del dispendio energetico per percorrere la stessa strada. Dati di consumo estrapolati dai certificati di omologazione.


Se questo principio di efficientamento dei consumi venisse applicato allo stesso modo per ogni settore energetico, l’Europa non ne beneficerebbe solo in termini di consumi, costi e inquinamento, ma soprattutto in politica estera.


L’utilizzo dell’energia nell’ultimo secolo ha avuto aumenti senza precedenti e la richiesta globale ha una tendenza in costante crescita. In un panorama geopolitico dove il Vecchio Continente è energicamente dipendente da paesi esteri, un mancato intervento in questa ottica renderà i singoli paesi membri sempre più piegati alle volontà extraeuropee. Se l’Unione Europea si muovesse con accortezza in paesi strategici per il nostro approvvigionamento energetico, non si sarebbe ritrovata in crisi in seguito allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Guerra che ci ha reso più vulnerabili nelle trattative con nuove partner energetici in quanto esse sono ben consapevoli delle nostre difficoltà.


Un intervento Europeo su confini extranazionali dovrebbe seguire l’esempio di altri grandi paesi, da Occidente a Oriente, che riescono a esercitare una notevole influenza nelle politiche interne straniere.


Il nostro Governo è in preparazione del Piano Mattei per una strategia energetica e politica per l’Italia e per l’Europa, ma la partita deve ancora cominciare. In attesa di tutto ciò e in attesa di un possibile rilancio in politica estera dell’intero Continente, l’unica strada percorribile è quella del miglioramento dell’efficienza complessiva di tutti i nostri consumi.


Finché non saremo capaci di diventare il vero terzo polo mondiale la nostra esistenza sarà sempre più subordinata al resto del mondo.


Filippo Pagliuca

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