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Viva la mamma!

Provo a esercitarmi in una risposta tipica da Posta del cuore qui su Il Presente.


Mi ha scritto in privato un account di X, il cui nome utente è femaləpower68, accompagnato dalle emoticon di un pugno e di una bandiera arcobaleno: «la Mennuni, dicendo che la maternità deve essere cool vuole togliermi il diritto a studiare, viaggiare e divertirmi in discoteca con le amiche. Mi vuole madre a 18 anni perché pensa che noi donne, che lei dovrebbe difendere in quanto tale, debbano stare a casa a cucinare e a badare ai bambini. Siamo nel 2024! Sveglia!»


Provo a risponderti, in tono molto pacato, cara mia femminista della prima ora, per provare a cercare di comprendere cosa realmente abbia voluto dire la senatrice, dal momento che pare nessuno abbia voluto sentire la spiegazione della stessa circa il discorso fatto in televisione.


Parto subito col darti ragione dicendo che, effettivamente, la Mennuni sbaglia. Si, sbaglia a definire la maternità cool perché è un termine che oggettivamente non si può sentire, soprattutto se ci battiamo quotidianamente per difendere la lingua italiana.


Ma l’errore sta solo qua: se ragioniamo sul resto, il concetto proposto dalla senatrice, lungi dall’essere un’espressione di speranza nel relegare la donna a mera levatrice e domestica, è piuttosto un auspicio a invertire il trend demografico della nostra Nazione.


Prima di entrare nel merito della questione, con un leggero tono di supponenza, cara amica femminista, posso assicurarti che tu - come molti altri, tranquilla - sei stata vittima di un processo denominato framing. Nella sostanza, in modo molto semplice, tale processo, studiato dagli esperti di comunicazione e di scienze sociali, porta gli individui a interpretare l’informazione presentata a seconda di come questa viene confezionata dai media. Per semplificare ulteriormente, il ricevente interpreta la notizia in base al frame - leggasi «taglio» - dato a essa.


Ed ecco che, magari, in parte anche perchè la Menunni non ha azzeccato esattamente le modalità comunicative, i giornali e i social hanno fatto passare il suo discorso come «le ragazze devono diventare madri a 18 anni».


Al contrario, la Mennuni ha semplicemente chiesto che, nel considerare ciò che fa sentire realizzati i giovani, la famiglia tornasse ad avere il suo ruolo fondamentale, affianco tutte le altre aspirazioni legittime quali il lavoro, lo studio e i viaggi. E questo messaggio, lasciatelo dire cara amica femminista, non può essere sbagliato in alcun modo.


Senza nascite una nazione non può sopravvivere, è un fatto. Una nazione che vive l'inverno demografico, inverno che tra poco diverrà una vera e propria era glaciale, come il nostro non può far altro che arrancare. Ed è indubbio che, negli ultimi anni, che sia a causa di una perdita di coscienza spirituale, delle politiche di austerity, che hanno devastato la classe media impedendole di risparmiare e di procreare, e, anche, di una società a cui è stato raccontato che meno figli fai e meglio stai la nostra società si sia trasformata in una vera e propria piramide rovesciata.


Utilizzando alcune misure statistiche e qualche numero, diciamo solitamente che, per evitare che una popolazione subisca un calo demografico, deve avere un numero di figli per donna pari a 2,1. Al di sotto di questo numero la popolazione cala. Molto semplice vero?


Ecco, questo tasso, oggi, in Italia è pari a 1,24 , dati 2021, e le stime fatte a partire da quell’anno sono di calo continuo. Questo spiega l’inverno demografico che stiamo vivendo e da ragione alle parole della senatrice.


Sono chiare anche le implicazioni socioeconomiche di una società "a piramide rovesciata”, cara mia amica femminista, spero che tua sia in grado di comprendere che un paese vecchio comporta un elevato carico sociale e fiscale sulle spalle  dei suoi suoi pochi giovani. È lampante.


Sta proprio in questo il messaggio della senatrice: la richiesta che si torni a far capire ai giovani che la nascita è un dono per le famiglie ed è salvezza per la Nazione, non è una gabbia nella quale viene sempre più a mancare ossigeno.


Cara amica vittima del framing, a te e a tutti i tuoi amici voglio, in conclusione, dare un consiglio: riascoltate il discorso della Mennuni, non soffermatevi sui titoli di giornale che vi raccontano di schiavitù senza aspirazioni e leggete i dati del nostro Paese.


Ecco, se non siete in cattiva fede, vedrete sotto una luce diversa ciò che desidera la senatrice, e comprendere che ciò è il primo passo per superare questo inverno e intravedere una timida primavera, demografica ovviamente.


Manuel Mariani

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